Perché studiare un racconto da molteplici prospettive

L’ “Edumediateca degli Strumenti e delle Risorse per la Didattica dell’Arte Narrativa” è rivolta a tutti coloro che si prendono cura dell’educazione dei ragazzi e sono interessati ad acquisire strumenti più adeguati per farlo con l’ausilio dell’arte narrativa, fuori da quegli schemi pedagogici adottati dall’attuale Scuola, che non aiutano ad affrontare il degrado culturale in cui viviamo, e spesso addirittura lo alimentano.

Noi pensiamo che la rigidità dei programmi educativi scolastici più che nei programmi stessi stia nella testa di chi li ha formulati e di chi li interpreta in base a pregiudizi ideologici e automatismi.

Non è scritto in nessun programma che non si possa spendere un intero anno scolastico a studiare e imparare di tutto e di più ragionando «soltanto» sulla perfetta composizione di un unico capolavoro artistico, integrando in  tal modo il laboratorio con lo studio teorico. Si potrebbe estrarre da quel solo oggetto straordinario tutto l’ingegno inter-disciplinare di coloro che l’hanno ideato e realizzato; si potrebbe osservarlo da più prospettive e ci si potrebbe soffermare a riflettere anche sulle modalità di studio, sugli strumenti scientifici necessari per analizzarlo, e sulla loro distinta e complementare adeguatezza per poter cogliere, con ciascuno di essi, diversi aspetti e livelli di organizzazione di quell’oggetto complesso, non accessibili  da un solo punto di vista.

Eppure, quanti di voi hanno mai pensato di costruire un Laboratorio o una Bottega per lavorare, da tante prospettive e per tutto il tempo necessario, su un solo oggetto, così da far scaturire, maieuticamente, i problemi e le soluzioni di tipo scientifico e artistico dall’attività stessa svolta con gli allievi?

Noi ci e vi domandiamo: perché non usare gli anni della Scuola per insegnare a ricavare principi «generali» dall’osservazione di un oggetto «particolare», e poi testarne successivamente la loro validità applicativa su ulteriori oggetti «particolari»? Perché non sfruttare l’opportunità di un lavoro «intensivo» e appassionante - come un progetto di indagine scientifica e di costruzione artistica - per far ricavare da esso tutto quel sapere normalmente separato tra materie e discipline - anzitutto tra quelle scientifiche e quelle artistiche - e poi, successivamente, condurre un lavoro «estensivo» di ricerca di nuovi oggetti a cui «applicare» quanto appreso sul piano «metodologico»?

Meglio ancora, si potrebbe creare una Bottega in cui si entri e da cui si esca, senza soluzione di continuità, per raccogliere stimoli e per andare a svilupparli alla ricerca di correlazioni con oggetti imparentati con quello a cui si dedica più tempo per comprenderne la struttura.

In fondo, come scoprirete nell’Ambiente interdisciplinare di studio costituito dall’Edumediateca, «persino» un cartone animato musicale di Walt Disney - la cui fruizione normalmente potrebbe rientrare in quelle attività del cosiddetto «tempo libero» piuttosto che di «studio» - possiede tutte le qualità che potreste ritrovare - se imparaste a vederle e a studiarle - in un’opera wagneriana o rossiniana o mozartiana, la cui sola differenza, rispetto al primo, è nel grado di complessità e di articolazione. Ma i principi, i meccanismi di funzionamento che troverete applicati qui come là sono gli stessi. E allora, se questi oggetti sono «isomorfi» tra loro, perché non dedicare il tempo della scuola a una attività che al contempo aiuti i ragazzi a sviluppare la loro intelligenza  - come si potrebbe fare usando in questa prospettiva il gioco degli scacchi - e ad applicarla nell’ambito che più li conforterà e li aiuterà ad affrontare le insidie della vita, cioè l’arte?

Per innescare questo processo virtuoso è fondamentale cominciare dal periodo magico in cui i bimbi sanno ancora apprezzare il bello e hanno bisogno di mettere in moto la «memoria elaborativa», la stessa sviluppata e utilizzata da scienziati e artisti nel loro lavoro. Si può approfittare di quel periodo per introdurre i ragazzi al contempo alla narrazione artistica e al ragionamento scientifico, in modo che la loro vita non sia mai più priva di questi strumenti, necessari per non sprecarla.

Voi insegnanti, come voi genitori e parenti, e come voi educatori in situazioni a rischio, che amate i vostri bimbi e l’attività che svolgete con essi, ora avete l’opportunità di iniziare a educarli al bello sin da piccoli, iniziando a mostrare loro, ad esempio, proprio le Silly Symphonies disneyane, e a ragionare con loro sul perfetto funzionamento delle stesse. Ora avete la possibilità di iscriverli, insieme a voi, alla nostra palestra della mente e dell’animo, che, se frequentata dalla tenera età, li aiuterà a crescere amando cose meravigliose e apprendendo proprio da esse come si costruiscono e come funzionano i capolavori artistici, a cominciare da quelli che hanno ricevuto l’etichetta riduttiva di «opere di intrattenimento per bimbi», al pari di un carillon.

Sul piano metodologico, grazie al nuovo tipo di «labirinto cognitivo» che noi abbiamo ideato - costituito da una «rete di micro racconti e di lezioni ad essi correlate» - anche gli oggetti più  complessi e di grandi dimensioni - come romanzi e saghe - possono essere «ricondotti» (non «ridotti») a un numero di «episodi» che contengano ed esplicitino, ciascuno, domande e risposte tali che «una storia tiri altra». In questo modo, dando al lettore-allievo l'impressione di addentrarsi «soltanto» in un breve racconto, lo invoglierete a esplorare, un passo alla volta, una quantità di altri «micro-racconti» collegati ad esso e tra loro, che compongono, nell’insieme, il romanzo o la saga da cui sono stati temporaneamente estratti, scomponendola nelle sue articolazioni ed esplicitando le connessioni tra di esse.

Tali «connessioni» non sono solo quelle tra il precedente e il successivo capitolo o scena - o meglio microracconto -, ma tutte quelle che possono stabilirsi tra i diversi microracconti, in quanto ognuno di essi racchiude più premesse e più conseguenze che lo collegano ad altri.

Inoltre, per ogni microracconto in cui l’allievo si addentra, è disponibile una o più lezioni che gli consentono di scoprire quali meccanismi lo hanno incuriosito, interessato, affascinato, sorpreso fruendolo.

Un’importante novità offerta dal modello di «Sistema di Lettura e Studio Reticolare» che abbiamo concepito per l’Edumediateca è costituita dall’integrazione, nel Sistema stesso, tra racconti e lezioni sui racconti, o meglio tra «oggetti di studio», «studi», e «teorie»  presupposte su cui si basano gli studi stessi.

In un Labirinto Cognitivo concepito per suscitare la curiosità e al contempo soddisfarla, senza mai spegnerla, mentre si scoprono e si apprezzano nuovi racconti si acquisiscono anche gli strumenti per meglio apprezzarli.

In questo modo da un lato si ampliano le «conoscenze» - si aiutano cioè ragazzi a diventare più «colti» - e dall'altro si affinano le «competenze» - cioè si aiutano i ragazzi a diventare più «intelligenti».

Sottolineiamo - contro le mode che inventano «nuove competenze» e trasformano magicamente incompetenze in «altre competenze» - che le competenze che noi vogliamo stimolare e insegnare a coltivare sono quelle intellettive, abilità analitiche ed elaborative; quelle capacità congetturali proprie di un detective come Sherlock Holmes, ma anche di uno scienziato e di un artista che crea i racconti che vi fanno sognare a occhi aperti.

Gli ingenui ma pericolosi pregiudizi per i quali la scienza si occupa solo di fenomeni «naturali», e l’arte si fa con i sentimenti che suscita, possono essere corretti sin dall’infanzia, insegnando ai ragazzi a trattare la scienza come uno strumento per fare e studiare arte, e l’arte come uno strumento per raccontare, drammatizzando, quello che si è capito attraverso la scienza. L’Edumediateca vi aiuterà a far amare ai vostri ragazzi tanto la scienza quanto l’arte, dando loro modo di studiarle e praticarle insieme, come i mezzi più idonei per dare - fin da piccoli - un senso alla loro vita.