Come e perché rileggere i classici
Il funzionamento dell’Edumediateca è strettamente legato alla riscoperta del «valore» dei «classici» della narrazione per l’infanzia», di quei capolavori narrativi che non invecchiano, non subiscono l’influenza delle mode stagionali ma semmai finiscono per provocare, indirettamente, nuove mode e nuovi generi che nascono dal tentativo di imitarli. Rileggere i testi classici aiuta crescere e a valutare la propria crescita. In particolare i classici che i ragazzi iniziano ad amare da molto piccoli - quelli a loro dedicati da narratori lungimiranti - possono accompagnarli per tutta la vita stimolandoli a piacevoli riletture e a trarne materia e strumenti, oltre che ispirazione, per intraprendere una carriera artistica.
Quei racconti intramontabili sono divenuti modelli archetipici che, insieme ai racconti leggendari della narrazione mitologica, continuano ad ispirare generazioni di narratori. Da essi possono essere ricavati anzitutto quegli insegnamenti metodologici e morali di cui necessitano i bimbi per sviluppare la loro intelligenza, per maturare e per applicare l’ingegno a oggetti meravigliosi in grado di nutrire i loro ideali per tutta la vita.
Inoltre i capolavori narrativi dedicati all’infanzia sono un’indispensabile cerniera tra il mondo degli adulti che incoraggia i bimbi a crescere, e quello dei bimbi che incoraggiano gli adulti a non perdere la loro innocenza. La stessa nascita di molti classici per l’infanzia è dovuta a straordinarie collaborazioni tra adulti scrittori cantastorie e ragazzi curiosi, entrambi dotati di quella capacità elaborativa, propria dei sognatori ad occhi aperti, che di solito gli adulti non possiedono perché non l’hanno mai esercitata e coltivata, mentre i bimbi di solito sono costretti a coltivarla di nascosto per non essere rimproverati, e poi, crescendo, perdono per inutilizzo.
Occuparsi dei classici della narrazione per l’infanzia aiuta a recuperare capacità sottoutilizzate e dimenticate, rimette in moto le sinapsi e stimola la mente a ragionare senza l’ausilio-ostacolo degli automatismi (o come si dice «fuori dagli schemi»). Ma questo vale soprattutto per i ragazzi, che non hanno ancora perso la capacità di «elaborare» le informazioni a favore di quella capacità di archiviarle, collezionarle, e sciorinarle propria dei dotti adulti.
La sistematica sostituzione dei classici della narrazione per l’infanzia con succedanei che non possiedono le medesime qualità ma si propongono piuttosto come impliciti manuali di addomesticazione ideologica ha provocato danni che si possono misurare anzitutto nell’attuale imbarazzante assenza di artisti e di nuovi classici della narrazione non solo per l’infanzia.
Ma non ci riferiamo solo alle scelte editoriali di non ripubblicare quei classici o di pubblicarli in nuove edizioni deturpate da pessime traduzioni e private di componenti come le meravigliose immagini dei grandi illustratori spesso previste dagli stessi autori che con essi avevano creato straordinarie collaborazioni rendendoli co-autori.
Ci riferiamo anche a quella pratica, esercitata senza piena consapevolezza da parte dagli educatori, di sostituire racconti immortali nelle forme con cui sono stati composti con riduzioni letterarie e adattamenti televisivi che non aiutano di certo a far amare quei classici. Certamente non aiuta neppure il fatto che gli stessi adulti, che dovrebbero preoccuparsi che i loro ragazzi e allievi leggano quei classici in edizioni adeguate ai progetti originali, non conoscano più quei testi, perché neanche per loro c’è stato un genitore o un educatore che glieli ha letti, suggeriti, e regalati quando erano piccoli.
La mancanza di conoscenza delle favole della buonanotte e poi dei classici della narrazione artistica da parte degli adulti che da un secolo si cullano nella loro ignoranza, giustificandola come un’operazione di svecchiamento con il sostegno dei massmedia e dai distributori della cultura di massa, ha fatto sì che le nuove generazioni non si nutrano più di quei classici. E questo fenomeno, che è insieme causa e sintomo di un grave degrado culturale, non provoca danni solo sul versante propriamente artistico - perché senza quella materia e senza quell’ispirazione non nasce altra arte - ma anche su quello sociale ed etico. In quei testi ci sono anche i conflitti morali e le sfide cognitive che i ragazzi devono affrontare sin da piccoli per crescere, e che potrebbero esercitarsi a disputare in compagnia dei più grandi scrittori, non con il conforto di autori di videogiochi, anime, saghe letterarie che, non essendo più maturi di loro, non sono in grado né di stimolarli né di aiutarli a crescere.
È da queste desolanti premesse che è nato il progetto dell’ “Edumediateca degli Strumenti e delle Risorse per la Didattica dell’Arte Narrativa”. Ed è per queste ragioni che abbiamo deciso di investire tante energie su di essa, riversandovi tutte le nostre speranze che, con l’aiuto di persone, come noi, non ancora rassegnate, si possa invertire la disastrosa tendenza, ormai in atto, a trasformare il degrado culturale che stiamo vivendo in una accettabile forma di vita ordinaria per le nuove generazioni.
Noi vogliamo sperare che gli strumenti e gli oggetti che avrete a disposizione nell’Edumediateca vi aiuteranno a far nascere o rinascere, nei vostri giovani allievi, il desiderio di fruire e studiare i capolavori immortali della tradizione umanistica, a cominciare da quelli a loro esplicitamente rivolti.
Potrete far loro scoprire o riscoprire il piacere di leggere belle storie ben raccontate, di ascoltare la buona recitazione, di godere dei molteplici stimoli della narrazione multiespressiva (attraverso opere fatte di immagini, parole e musica), di ascoltare storie appassionanti e anche di comprendere come fanno quelle storie ad appassionarli.
L’Edumediateca proporrà, insieme a nuove «Edizioni Reticolari» dei capolavori della narrazione per l’infanzia, anche Cicli di lezioni e «Sentieri Esplorativi» per avvicinarsi ad essi, per apprezzarli, per scoprirne e padroneggiarne la complessità.
Sempre nell’Edumediateca metteremo a disposizione «mostre multimediali» e «spettacoli multimediali» realizzati da noi stessi sia per valorizzare le rarissime risorse d'archivio che troverete nelle sezioni della Bibliomediateca a voi riservate, sia per offrire buoni esempi di nuove forme di narrazione reticolare, più adatte a far scoprire le molteplici qualità di quei testi artistici immortali, ritenuti erroneamente vecchi, invecchiati, e non più interessanti per le nuove generazioni.
Capolavori come La Saga di Babar l’elefantino, Pinocchio, Alice nel paese delle meraviglie, Peter Pan, che nascono già come racconti per parole e immagini grazie alla loro composizione «a più mani» (e più menti), e che sono anche stati riscritti e messi in scena con ogni forma espressiva per il teatro e per il cinema, possono essere qui fruiti e studiati anche nelle loro rispettose varianti spettacolari «poliespressive».
Piccoli capolavori del teatro musicale, come Il flauto magico nella versione animata di Luzzati o nelle messe in scena di Bergman e di Ponnelle, o come il Babar riscritto musicalmente da Poulenc e da noi stessi riscritto poliespressivamente per farne uno spettacolo di animazione e musica dal vivo, diventano qui un incentivo per i ragazzi ad avvicinarsi con curiosità ai capolavori del teatro musicale.
Entrare, ad esempio, nel labirinto narrativo di Cenerentola, considerando le sue tante versioni e varianti esplicite e implicite, vuol dire infatti esplorare relazioni tra innumerevoli potenziali oggetti di studio oltre che di fruizione, saltando dalla narrazione orale, di testi anonimi di antiche raccolte di tradizioni popolari, ai capolavori letterari dei grandi autori della narrazione per l’infanzia, al teatro musicale di Rossini, al cinema musicale animato di Walt Disney, e a tutta quella commedia cinematografica contemporanea che continua a trarre - implicitamente - materia narrativa ed espressiva da questo grande archetipo narrativo. Questo viaggio da solo basterebbe a dare a voi e ai vostri ragazzi innumerevoli stimoli a investigare uno ad uno quei capolavori imparentati tra loro per scoprirne i meccanismi di funzionamento, i denominatori comuni, le soluzioni varianti e il modello logico a cui tutti appartengono.
Allo stesso modo, addentrarsi nel labirinto delle «favole di animali», che dalle raccolte delle antiche Civiltà si estende fino ad Esopo, Fedro, La Fontaine e poi fino alle “Silly Symhonies” di Walt Disney, vuol dire comprendere come la medesima materia narrativa ed espressiva raccolta dalla mitologia e dalla fiabistica venga manipolata da tutti i grandi artisti di ogni tempo e luogo per trasformare la cultura popolare in arte.
Da “La Commedia dell’arte" a “L'Arte della commedia”, nei nostri labirinti narrativi potrete scoprire e comprendere quella continuità che lega indirettamente le maschere di Arlecchino e Pantalone al più raffinato teatro di Goldoni, al teatro di Beaumarchais, e alle riscritture musicali di Rossini e di Mozart.
Ci sono oggetti che, se scelti accuratamente da genitori ed educatori accorti, possono accompagnarci per tutta la vita stimolando e misurando la nostra crescita. Le leggende, i proverbi, le favole, le fiabe - dai brevi racconti della tradizione orale alle storie archetipiche scritte e riscritte dai grandi narratori - un tempo facevano parte dell’educazione familiare; genitori e nonni raccontavano ai bimbi quelle storie immortali davanti al focolare, o a letto prima di augurare loro la buonanotte, conducendo letture e recite appassionate, e rispondendo ai tanti “perché?” dei loro figli o nipoti.
Noi abbiamo pensato di aiutarvi a ricucire lo strappo da quella tradizione fornendovi un ambiente digitale che possieda tutte quelle qualità e molte di più, per riprendere quel ruolo e donare anche ai vostri ragazzi quell’esperienza indispensabile per la loro crescita.
Nell’Edumediateca potrete ritrovare quei capolavori della narrazione per l'infanzia che sono sopravvissuti all’incuria, al disinteresse, al disprezzo, all’oblio, e che continuano a diffondersi nello spazio e nel tempo perché non temono la relatività dei confini culturali e ideologici.
Ma troverete anche gli strumenti più adatti per imparare a capire, ad apprezzare - e persino a ricreare in nuovi racconti varianti - tutta la ricchezza morale e metodologica racchiusa in ognuno di quei capolavori.
Vi daremo la possibilità di interagire con i vostri ragazzi e allievi entrando con loro nei meccanismi di funzionamento di capolavori artistici immortali, quelli che nascono dalle tradizioni popolari, e che traggono da favole e proverbi, miti e leggende, la materia narrativa ed espressiva.
Così potrete cominciare a riconoscere, insieme ai vostri allievi, i «principi universali della narrazione e della composizione» racchiusi in quelle opere, osservando come sono stati utilizzati dai più grandi narratori per elaborare le «soluzioni narrative ed espressive» grazie alle quali i loro racconti funzionano come perfetti congegni ad orologeria. Potrete scoprire i segreti dell’immortalità dei capolavori della narrazione per l’infanzia, e iniziare a familiarizzare con la narrazione artistica in una continua riscoperta dei modelli archetipici a cui ogni racconto ben fatto si ispira creando nuove varianti.
Potrete comprendere e far comprendere ai vostri allievi come ogni opera d’arte - anche piccola - sia composta come un «intreccio di storie» e un «sistema di domande e di risposte», in modo da creare un «reticolo di connessioni implicite» tra le sue parti e con altre opere distanti nello spazio e nel tempo. E sperimentando in prima persona, capirete come ognuna di queste gemme preziose inviti i suoi lettori/spettatori ad esplorare la «rete delle connessioni intra- e inter- testuali», cioè ad entrare e a uscire dal racconto per meglio comprenderlo alla luce delle relazioni con i suoi correlati, e al contempo per scoprire e apprezzare i correlati attraverso di esso.
La ragione principale per cui tanti capolavori artistici rimangono inosservati, inascoltati, e persino non ripubblicati, dipende dal fatto che - come ci insegna la favola de La volpe e l’uva - non si possiedono gli strumenti adatti per comprendere la ricchezza in essi racchiusa. Di fronte a oggetti che ci appaiono inarrivabili e incomprensibili preferiamo dirci che sono vecchi, e ormai superati da altri che ci appaiono invece più abbordabili; così rinunciamo ad avvicinarci a quegli oggetti «complessi» che potrebbero sollecitare e favorire la nostra crescita.
Se è vero che «i classici» sono - come ci ha insegnato Italo Calvino - oggetti da «ri-leggere», che bisognerebbe tenere a fianco a noi sul comodino come termometri per misurare periodicamente la nostra crescita, è vero anche che se non riceviamo gli stimoli giusti, e se non acquisiamo gli strumenti più adeguati per accrescere la nostra intelligenza, ogni rilettura riproporrà semplicemente la frustrazione di non riuscire ad accedere a oggetti appetibili ma che continueranno ad apparirci distanti e frustranti come l'uva della favola di Esopo. Ma se, con gli stimoli e gli strumenti che l’Edumediateca vi offre, compirete insieme a noi un lungo cammino nei reticoli dell’arte della narrazione, allora scoprirete come la rilettura di un medesimo racconto ben narrato e composto - mono o multi espressivo - possa offrire sorprendenti scoperte, anzitutto quella di essere cresciuti e di essere finalmente in grado di comprendere ciò che a una prima lettura non si era neppure notato.
I «Sentieri Esplorativi» che vogliamo mettervi a disposizione attraverso l’Edumediateca, anche se non possiedono la complessità dei «Sistemi di Studio Reticolare» pensati per formare romanzieri e drammaturghi, registi e sceneggiatori (quei Sistemi che mettiamo a disposizione degli utenti nella nostra “Alta Scuola di Perfezionamento in Narrazione Artistica Poliespressiva”), sono a tutti gli effetti ed esattamente ciò che occorre ad un ragazzo o ad un adulto per poter entrare nei laboratori di progettazione dei grandi narratori, per incominciare ad apprezzare le qualità dei capolavori classici della narrazione, comprenderne i meccanismi, e farne tesoro per diventare con il tempo un abile cantastorie e un ingegnoso autore proprio come quelli che hanno contribuito alla sua crescita.
I Sistemi di Fruizione e Studio da noi elaborati per gli utenti dell’Edumediateca sono fatti per dare avvio a quel viaggio formativo che come minimo renderà i vostri ragazzi capaci di distinguere tra opere immortali e opere stagionali, tra prodotti indimenticabili e prodotti da dimenticare; ma potrebbe persino sollecitarli a prolungare il loro percorso di crescita umanistica, fino a formarsi adeguatamente per diventare gli umanisti del futuro, cioè individui capaci di studiare, di fare, e di insegnare arte con la scienza.
Se il primo obiettivo dell’Edumediateca è far riscoprire il piacere della lettura attraverso la riscoperta dei capolavori classici della narrazione, esso non si ottiene solo con l’apertura dei nostri Archivi a coloro che ricercano cose belle da vedere, ascoltare e leggere, che hanno difficoltà a scoprirle e a trovarle per se stessi e per i loro ragazzi. L’Edumediateca è anche una «bussola» per assistervi in viaggi appassionanti attraverso un labirinto di racconti straordinari, in ogni forma espressiva e mediale, di ogni epoca e Civiltà. Esplorando questo Ambiente di Studio reticolare, partendo da quello che già amate, voi e i vostri ragazzi potrete scoprire capolavori che non avreste mai pensato che esistessero o che avreste potuto apprezzare.
Per aiutare il «buon senso» a farsi strada, nella lotta contro il «senso comune» alimentato dai social media, occorre un impegno costante di una o più figure di educatori, di cantastorie appassionati e preparati che - con l’esempio e la maieutica - mostrino ai ragazzi la loro stessa soddisfazione nel poter esplorare le correlazioni implicite tra i racconti artistici di ogni tempo e luogo, di padroneggiare gli stessi meccanismi elaborati e utilizzati dai più grandi autori, e di scoprire i fili invisibili che legano tra loro opere apparentemente inaccostabili, cioè quei principi universali di narrazione e composizione condivisi da racconti non immediatamente e direttamente correlabili, distanti tra loro nel tempo e nello spazio, ma imparentati tra loro come varianti riconducibili a medesimi modelli logici.
In ogni Sistema di fruizione e studio che metteremo a vostra disposizione troverete non solo racconti tra loro correlati, ma anche teorie scientifiche e studi analitici; quelle teorie che nella scuola vengono trattate come «materie» a se stanti, ma che qui invece divengono gli strumenti più adeguati per imparare a osservare, da più prospettive, i testi artistici;, per rivelare, attraverso studi analitici rigorosamente condotti, i principi e le soluzioni che fanno funzionare i racconti presi in esame.
In una continua retroazione tra la comprensione della complessità dei testi artistici e l’acquisizione di nuovi strumenti di studio per per poterli meglio apprezzare - osservandoli da nuove prospettive - intendiamo offrirvi sistemi integrati di indagine e di esplorazione in cui, ciò che potreste trovare separatamente nei manuali teorici e nei libri di lettura, è correlato puntualmente ed esplicitamente per ricreare un’integrazione virtuosa tra la scienza e l’arte.
Vedrete come le teorie scientifiche possono diventare «strumenti» - oltre che «oggetti» di studio - per aiutarvi ad entrare nei complessi meccanismi dei racconti artistici, per comprendere come ragiona un autore che ha saputo servirsene per creare quei capolavori perfetti che vi hanno fatto divertire, soffrire e appassionare senza accorgervi del suo lavoro per ottenere quei risultati.
Utilizzando i nostri Sistemi imparerete a non dare nulla per scontato, perché ogni incontro con un nuovo oggetto diventerà per voi occasione per guardarlo da prospettive che conoscete già; e ogni nuova prospettiva scientifica che sarete invitati ad adottare per comprendere aspetti altrimenti invisibili e inspiegabili di un oggetto di studio, costituirà un’occasione per metterla alla prova su oggetti già esaminati, che credete di conoscere bene, per scoprire qualcosa di nuovo e insospettato.
In questi modi vogliamo aiutarvi a riscoprire, e a far scoprire ai vostri ragazzi, il piacere di frequentare i classici della narrazione in ogni forma espressiva.
L’Edumediateca ha tra i suoi compiti quello di farvi tirar fuori dalla soffitta - vostra o dei vostri genitori - quei racconti del caminetto o della buona notte che un tempo occupavano il posto degli attuali mezzi di comunicazione di massa, ma che, a differenza di questi, arricchivano e scandivano la crescita dei fanciulli. Solo in questo modo i ragazzi, di novella in novella, di romanzo in romanzo - a partire dalle favole che venivano loro lette e recitate dai nonni o dalle mamme - riuscivano ad arrivare gradualmente ad amare racconti immortali e inesauribili, destinati a rimanere sul loro comodino per essere riletti ancora, a distanza di anni, e dare loro sempre nuove soddisfazioni.
Come abbiamo già detto all’inizio, è solo grazie a quei racconti immortali che, ad ogni rilettura, si può scoprire se, cogliendo cose che prima non si erano colte, si è cresciuti o se si è solo invecchiati.